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Dove iniziano i diritti umani?




Dove iniziano i diritti umani universali? Con questa domanda cominciava, nel 1958, la presentazione del libro “Nelle Tue Mani: Guida all’azione della comunità in occasione del decimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani”. A parlare era Eleanor Roosevelt, che dieci anni prima aveva svolto un ruolo centrale nella stesura della Dichiarazione, in qualità di Delegata all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite dal Presidente USA Truman.

Disponibile in oltre 500 lingue diverse, la Dichiarazione Universale è il documento più tradotto al mondo e sancisce i diritti irrinunciabili di ogni essere umano in quanto tale. Il testo fu adottato dall’Assemblea Generale ONU il 10 dicembre 1948 ed è per questo che si è scelta tale data per celebrare la Giornata Mondiale dei Diritti Umani.

Ogni anno il tema è diverso e lo slogan scelto per il 2020, Recover better, si riferisce alla necessità di ricostruire meglio il mondo dopo la pandemia – Build back better – assicurandoci che i diritti umani, già al centro degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 ONU, rappresentino un faro anche negli sforzi per la ripresa. La pandemia, infatti, ha messo in luce e inasprito disuguaglianze, esclusioni e discriminazioni esistenti.

Da oltre tredici anni Emergenza Sorrisi è impegnata a combattere i comportamenti discriminatori che, in troppi Paesi del mondo, colpiscono i bambini nati con malformazioni al volto. Con progetti di formazione, sensibilizzazione e inclusione sociale e con interventi chirurgici gratuiti cerchiamo di dare a questi bambini pari opportunità di accesso alle cure, all’istruzione e di partecipazione alla vita della comunità. Proviamo insomma a dare il nostro contributo affinché questi diritti non restino solo sulla carta.

Allo stesso tempo dobbiamo garantire il diritto delle nuove e future generazioni, ovunque nel mondo, a crescere in un pianeta sano, salvaguardando ambiente e risorse naturali. Con un impegno comune, che parte da ognuno di noi perché – e così rispondiamo alla domanda iniziale - “Il destino dei diritti umani è nelle mani di tutti i cittadini in ciascuna delle nostre comunità” e nessuno può sentirsi escluso.



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