Il team di medici e infermieri volontari di Emergenza Sorrisi è in partenza il 12 maggio per il Benin. Nell’ambito del progetto cofinanziato dall’8×1000 della Conferenza Episcopale Italiana, Emergenza Sorrisi visiterà e offrirà cure specialistiche ai giovani pazienti dell’Ospedale di Abomey Calavi dove ci sono oltre 100 famiglie che hanno registrato i propri bambini per lo screening preliminare.
L’equipe medica
Ad operare i piccoli pazienti sarà una squadra composta da 13 medici e infermieri volontari tra cui il Chirurgo Plastico e Maxillo Facciale Mario Altacera dell’Ospedale Miulli di Bari unitamente al Prof. Gianpaolo Tartaro, Professore Ordinario in Chirurgia Maxillo-Facciale presso l’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, e al Prof. Sinezio de Souza, Professore di Chirurgia Plastica Estetica e Ricostruttiva a Rio De Janeiro.
La situazione del paese
In Benin la situazione sociosanitaria è particolarmente critica, poiché il sistema sanitario prevede l’erogazione di prestazioni mediche a fronte di una retribuzione. Questo esclude dall’accesso alle cure e agli interventi la maggior parte delle famiglie che spesso vivono con redditi al di sotto della soglia di povertà. In questo contesto le labio-palatoschisi hanno un’incidenza molto elevata e per questo motivo a fronte di un appello del Ministero della Sanità del Benin i medici dell’Associazione si sono mobilitati avviando un progetto di cooperazione sanitaria presso la capitale Cotonou.
Un pensiero per Luca de Pascale
Emergenza Sorrisi ha deciso di intitolare questa missione chirurgica al caro amico Luca de Pascale “una di quelle rare persone che rubano il cuore senza neppure accorgersene” – ricorda Fabio Massimo Abenavoli, Presidente di Emergenza Sorrisi. “Luca De Pascale ha curato, confortato, consigliato i suoi pazienti e tutti coloro che gli hanno chiesto aiuto senza mai spazientirsi, senza mai usare parole men che misurate. Uomo di solidissima fede, volontario tra gli ultimi, come sa bene chi alla domenica riceve il conforto di un piatto caldo alla Stazione Termini di Roma, ha affrontato anche la prova più dura con il sorriso: ridarlo a bambini che ne sono privi è per noi un modo straordinario per rendergli onore” – conclude Abenavoli.
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